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Attuale

Peste suina africana (PSA)

16.07.2018

Promemoria per i cacciatori - Peste suina africana (PSA)

I casi di peste suina africana (PSA) sono in aumento: da alcuni anni in numerosi Paesi dell’Europa dell’est si riscontrano con frequenza casi di PSA nei suini domestici e nei cinghiali, e la malattia si sta diffondendo sempre più verso ovest.
Per gli animali colpiti di queste specie l’infezione virale è quasi sempre letale. Come dimostrato dall’introdu-zione su grandi distanze nell’Europa dell’est, nonostante la malattia non costituisca un pericolo per l’essere umano, quest’ultimo contribuisce notevolmente alla sua diffusione.
L’introduzione nella popolazione locale di cinghiali può avvenire tramite resti alimentati gettati (carne e salumi) o prodotti a base di cinghiale da zone in cui è presente la PSA, ma anche attraverso attrezzatura, indumenti, trofei e altri elementi contaminati portati con sé al rientro da viaggi venatori nelle regioni colpite. Il virus è molto resistente e sopravvive anche per diversi mesi.
La successiva diffusione nella popolazione di cinghiali avviene per contatto diretto tra animali, contatto con secrezioni di animali infetti (es. sangue) o contatto con i loro cadaveri. Il virus resta a lungo infettivo anche sui terreni contaminati. Ulteriori informazioni: Promemoria sulla peste suina africana del FIWI (in tedesco).

Contribuite anche voi a ridurre al minimo il rischio di introduzione e a individuare i focolai il più rapidamente possibile.

 

Attenzione durante i viaggi venatori

  • Informatevi per tempo sulla situazione epizootica nel Paese di destinazione / terreno di caccia, per esempio consultando il Bollettino Radar dell’USAV o il sito dell’UE riservato alla PSA (in inglese).
  • Attenetevi al divieto di importazione di carcasse intere e parti di esse (incl. cacciagione, trofei) dalle zone con un rischio elevato di introduzione della peste suina africana e dalle zone infette stabilite (si veda sul sito dell’USAV la pagina Misure di protezione per le importazioni dall’UE).
  • Prestate particolare attenzione in caso di viaggi venatori in Paesi dove è presente la PSA:
  • se siete muniti dei vostri indumenti e della vostra attrezzatura da caccia, dopo l’uso puliteli e disinfet-tateli accuratamente (indumenti lavabili a più di 70 °C e attrezzatura resistente ai prodotti chimici);
  • effettuate le operazioni di pulizia e disinfezione già sul posto. Lavate accuratamente con lo shampoo anche il cane da caccia;
  •  non portate in Svizzera trofei o cacciagione non trattati. Fate preparare i trofei già nel Paese di provenienza.


Prevenire cacciando responsabilmente

  • Cacciando con costanza contribuite notevolmente ad adattare la densità della popolazione di cinghiali, riducendo così il pericolo di diffusione dell’epizoozia.
  • Dato che in questi luoghi il rischio di trasmissione fra branchi è particolarmente elevato, rinunciate al foraggiamento dissuasivo e alle esche.
  • Non impiegate la carne suina nella caccia alla volpe.
  • Non smaltite nell’ambiente i resti alimentari e gli scarti di cucina.
  • Osservate le misure igieniche consuete per l’utilizzo della cacciagione. Se durante lo sventramento notate anomalie, interpellate il veterinario ufficiale. Sono indicatori della PSA emorragie puntinate ai reni, alla vescica e all’epiglottide, linfonodi intestinali ingrossati e/o sanguinanti, milza ingrossata, schiuma nei polmoni o nelle vie respiratorie.

 

Il vostro contributo al riconoscimento precoce
In quanto cacciatori, avete una grande responsabilità nel riconoscere rapidamente la malattia. Per individuare in anticipo un focolaio di PSA nella popolazione di cinghiali sono particolarmente utili i ritrovamenti di animali morti, gli abbattimenti selettivi e la selvaggina infortunata. In collaborazione con l’UFAM e il FIWI, l’USAV ha avviato un programma di riconoscimento precoce della PSA. Prestate attenzione ai seguenti elementi.

  • I cinghiali trovati morti, quelli oggetto di abbattimenti selettivi a seguito di anomalie e quelli feriti accidentalmente dovrebbero tutti essere sottoposti a un esame della PSA. Notificate questi animali all’Ufficio veterinario cantonale competente.
  • Se nel vostro Cantone il prelievo dei campioni è effettuato direttamente da voi in quanto cacciatori, effettuate il prelievo, secondo le istruzioni, con un tampone direttamente sul posto tramite il kit di campioni distribuito dallʼUfficio veterinario cantonale.
  • Per il prelievo di campioni sono sufficienti le consuete misure igieniche:
  • smaltire i guanti monouso insieme ai rifiuti domestici;
  • se possibile portare le carcasse in un centro di raccolta. Qualora dobbiate lasciare la carcassa sul posto, documentate / contrassegnate (coordinate, foto, nastro segnaletico) il luogo di ritrovamento.


Suggerimenti per i cacciatori che sono anche detentori di suini

  • Non accedete al porcile con indumenti o attrezzatura da caccia. Rientrando dalla caccia, accedetevi solo dopo aver fatto una doccia ed esservi cambiati gli indumenti e senza il cane da caccia.
  • Non portate dentro la stalla capi abbattuti e non sventrateli in azienda.
  • Evitate qualsiasi contatto fra i vostri suini domestici e i cinghiali (servendovi di recinzioni sicure, stoccando alimenti per animali e lettiera in modo da renderli inaccessibili, ecc.).
  • Fate attenzione a sintomi febbrili generalizzati nel vostro effettivo di suini.


Grazie per la collaborazione.

Trovate ulteriori informazioni in merito alla PSA su Pagina iniziale USAV > Animali > Epizoozie > Panoramica delle epizoozie > Peste suina africana

 

- Promemoria per i cacciatori del UFAM